Il progetto di valorizzazione della Riserva Naturale di Torre Guaceto, situata all’interno della borgata di Serranova, nel comune di Carovigno, in provincia di Brindisi, nasce grazie alla partecipazione al bando “SMART-in – Avviso Pubblico per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione dei Luoghi della cultura: laboratori di fruizione e di restauro del patrimonio archeologico”.
La proposta di valorizzazione della riserva intende intervenire su due edifici: il Centro Visite e l’Archeofficina. In questo rifugio di conoscenza, il Centro Visite si rinnova, permettendo al visitatore di districarsi tra i muri curvilinei del Centro, impregnati di storia. Qui il passato si fonde con l’innovazione contemporanea, svelando il mistero delle epoche con sapienza ed eleganza. Partendo dal rifacimento dell’accogliente reception, passando per l’area archeologica, la sala immersiva e le teche della riserva terrestre e marina, il progetto culmina nei sinuosi diorami che avvolgono il cuore del Centro Visite e raccontano di fatti tanto lontani, quanto profondamente connessi alle nostre radici. Accanto a questo edificio si erge l’Archeofficina, ovvero il laboratorio di archeologia che da anni ospita menti di archeologi e ricercatori, intenti a restaurare e catalogare i diversi reperti del territorio. Per questo motivo il progetto prevede il riallestimento delle stanze, garantendo una buona illuminazione, ventilazione ed il controllo di temperatura e umidità. L’intento del progetto è quello di realizzare uno spazio più funzionale con una nuova hall d’ingresso con un’ampia postazione centrale dedicata ai laboratori di fruizione, alla didattica o più semplicemente agli incontri pubblici con i visitatori, l’allestimento di un nuovo ambiente dedicato alla lavorazione dei reperti e ovviamente delle postazioni per il restauro dei reperti e il riallestimento in maniera ordinata e più capiente della zona che conserva ed espone i reperti processati.
L’accesso all’Archeofficina è garantito dalla realizzazione di una pensilina in metallo con copertura in doghe di legno che consente ai visitatori di sostare in attesa di visitare il laboratorio archeologico. La pensilina sarà architettonicamente identica a quella già realizzata per il centro visite, allo scopo di uniformarne l’estetica e rendere lo spazio immediatamente riconoscibile.